Arriva per ogni famiglia il delicatissimo momento dello svezzamento neonato.
Lo svezzamento, o divezzamento è la graduale modificazione del regime alimentare del bambino, sino a quel momento nutrito con il solo latte materno, o artificiale. In genere, la fase di svezzamento neonati si avvia intorno al sesto mese di vita; tale stima, tuttavia, va concordata con il proprio pediatra di fiducia.
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Quando iniziare lo svezzamento
Il periodo in cui iniziare un’alimentazione complementare nel bebè è importantissimo, al fine di non esporlo a rischi legati a un divezzamento prematuro, piuttosto che tardivo.
Come premesso, il periodo migliore per introdurre le prime pappe è attorno al sesto mese di vita. Quando inizia lo svezzamento? I segnali forniti dal bimbo sono inequivocabili:
- Presenta un peso raddoppiato dalla sua nascita;
- E’ in grado di stare seduto da solo;
- Mostra curiosità verso nuovi alimenti ed è capace di portarli alla bocca con le manine, o con le posate.
Una volta appurato che è il momento giusto per svezzare, non resterà che attenersi a un calendario svezzamento concordato con il pediatra. Scopriamo, quindi, come iniziare lo svezzamento.
Frutta a partire dal quarto mese
Nonostante le raccomandazioni dell’OMS, alcuni genitori iniziano la fase di svezzamento bambini a partire dal quarto mese di età. In realtà, attorno a questo periodo, è consigliabile inserire solo poca frutta a merenda. La frutta non sostituisce il latte, che resta presente durante il divezzamento.
Mela, pera, prugna e banana possono essere somministrate con cautela dal quarto mese, bagnandole magari con poche gocce di limone. Dal sesto mese via libera a pesche e albicocche, seguite da spremute di arance e mandarini a partire dall’ottavo mese e, dal primo anno di vita, da kiwi, cachi, uva, fichi, anguria, melone, castagne, mandorle e noci.
Mai dimenticare verdura e cereali
Nell’alimentazione complementare dei più piccoli non devono mai mancare cereali e verdure, da introdurre a partire dal quinto mese di età. Via libera, quindi, a crema di riso (il riso in chicchi a partire dall’ottavo mese di età), mais e tapioca, patate, carote, zucca e zucchine; dal sesto mese si può passare a semolino, sedano, porro, cipolla, finocchi, spinaci e cavolfiori. Dal settimo mese in poi si possono introdurre pastina, pomodori senza buccia, orzo e farro, carciofi e melanzane.
Altri alimenti e condimenti
Carne, pesce, formaggi e legumi sono immancabili nel divezzamento. Il primo approccio con le carni può avvenire sotto forma di omogeneizzati da sciogliere in pastina al brodo vegetale a partire dai sei mesi di età; per quanto concerne il pesce, meglio aspettare l’ottavo mese, partendo dal merluzzo. Parmigiano e olio extra vergine di oliva possono essere introdotti a partire dai cinque mesi, i legumi a partire dall’ottavo mese e le uova dal nono.
Svezzamento, quali cibi evitare
Durante la delicata fase dello svezzamento sono da considerare off-limits tutti gli alimenti che possono scatenare reazioni avverse, come fragole o funghi. Sono da considerarsi alimenti vietati anche sale, zucchero, tisane in polvere (e tutti i prodotti aventi dolcificanti al proprio interno), fritture, cioccolato, miele (almeno sino al compimento del primo anno) e frutta e verdura intere o tagliate grossolanamente, per evitare il rischio soffocamento.