Un blackout nella nostra testa, che causa una perdita dei nostri ricordi per un lasso di tempo variabile. L’amnesia – nota anche come sindrome amnestica – è una condizione clinica emotivamente dolorosa.
Il soggetto affetto da perdita di memoria non dimentica generalmente la propria identità, ma si interroga su fatti recenti o appartenenti al proprio passato che sembrano essere stati estirpati dalla propria mente. Scopriamo insieme cosa causa tale disturbo e come intervenire per gestirlo, o prevenirlo.
Approfondisci su: Grigliando
Perdita memoria cause
Cos’è l’amnesia? Quali sono le cause scatenanti? Numerosi sono i fattori che portano al reset dei nostri ricordi, mettendo in condizione di stress diverse parti del nostro cervello.
Tra le cause più comuni di problemi di memoria, ricordiamo:
- Danni al sistema limbico (talamo, ippocampo);
- Ictus;
- Encefalite;
- Reazioni autoimmuni al cancro;
- Mancato apporto dell’ossigeno al cervello dovuto, ad esempio, a un arresto cardiaco;
- Abuso di alcol;
- Tumori al cervello;
- Demenza e malattie degenerative;
- Commozione cerebrale causata da incidenti di varia entità;
- abuso di alcune tipologie di farmaci;
- Shock causato da un evento violento, amnesia post traumatica (nota anche come amnesia dissociativa).
E’ bene ricordare che il paziente affetto da amnesia ha piena padronanza dei suoi comportamenti: continua a comportarsi come al solito, percepisce e immagazzina informazioni, conserva intatte le proprie capacità di giudizio.
In base ai ricordi compromessi dall’amnesia, esistono tre diverse tipologie della patologia:
- Amnesia lacunare: alcuni gruppi di ricordi vengono dimenticati dal paziente;
- Amnesia retrograda: colpisce i ricordi registrati prima della causa scatenante della perdita di memoria;
- Amnesia anterograda: cancella dalla mente eventi accaduti successivamente al trauma.
Il vuoto di memoria può essere, inoltre, una condizione permanente o, al contrario, momentanea e reversibile (amnesia globale transitoria).
Sintomi
La persona colpita da amnesia vede sparire i propri ricordi in maniera definitiva o soffrire, al contrario, di una forma di amnesia temporanea. La memoria che viene resettata è spesso quella a breve termine: un soggetto colpito da perdita dei ricordi non riesce a tenere a mente eventi, nomi, informazioni ottenuti in tempi più recenti, mentre mantiene intatti episodi della propria infanzia.
L’amnesia può causare uno stato di disorientamento nel soggetto, che potrebbe anche accusare la creazione di ricordi parzialmente o totalmente falsati, se non inconsciamente inventati.
E’ essenziale soccorrere i soggetti colpiti da perdita di memoria, giacché questi ultimi potrebbero essere confusi e non essere in grado di richiedere cure mediche.
Cura e prevenzione dell’amnesia
Una volta diagnosticata la sindrome amnestica tramite appositi test, è essenziale non abbandonare il paziente al proprio, confuso stato emotivo. In genere, per trattare l’amnesia è necessario intervenire sulla causa scatenante della perdita di memoria.
Possiamo cercare anche di prevenire l’amnesia, giocando in anticipo su eventi che possono causare tale trauma.
- Limitare, o meglio, accantonare l’alcol;
- Proteggere la testa in moto, skate, bici, automobile o altri mezzi con casco e cinture di sicurezza;
- Rivolgersi al proprio medico curante per contrastare eventuali infezioni subito, prima di farle divenire dannose per il cervello;
- In caso di mal di testa improvviso, intorpidimento di arti e paralisi, recarsi in ospedale o contattare il Pronto Soccorso.
I soggetti affetti da amnesia hanno bisogno di assistenza continua e di un supporto terapeutico ed emotivo costante. Esistono centri specializzati per sostenere casi più gravi.