E’ un’amica del nostro cuore, ma non solo: è la cardioaspirina, farmaco a base di acido acetilsalicilico, sorella “minore” della più nota aspirina.
Minore solo in ordine di grandezza, perché una compressina a base di una dose minore di principio attivo riesce a contrastare con successo disturbi cardiaci e non solo. Scopriamo insieme quando è il caso di assumerla, la posologia consigliata ed eventuali effetti avversi.
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Cardioaspirina indicazioni
Nota anche come aspirinetta, la cardioaspirin è un farmaco antitrombotico, ovvero atto a prevenire e contrastare trombosi, coaguli di sangue e patologie correlate a danno di cuore e cervello.
E’ consigliata soprattutto in caso di infarto e ictus e viene spesso prescritta a titolo preventivo nei seguenti casi:
- Nei soggetti di età compresa tra i 50 e i 69 anni;
- Nelle persone a rischio di malattie cardiovascolari;
- In gravidanza, per prevenire trombosi che potrebbero causare aborti. In questo caso, però, mai somministrarla nell’ultimo trimestre di gestazione;
- Nelle persone in grado di assumere basse dosi di acido acetilsalicilico per almeno un decennio;
- In caso di trombosi venose profonde e fibrillazione atriale, in concomitanza con altri medicinali e sempre sotto controllo medico.
Cardioaspirina a cosa serve
A cosa serve la cardioaspirina? L’aspirinetta appartiene alla categoria FANS – Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei. Innumerevoli sono le proprietà e i meccanismi d’azione di questa piccola compressa gastroresistente, che va assunta almeno mezz’ora prima dei pasti (a differenza della sua “sorella maggiore”, che deve essere somministrata a stomaco pieno).
La cardioaspirin, ingerita integra in un dosaggio consigliato di 100 mg al dì, agisce su diversi livelli, apportando notevoli benefici al nostro organismo:
- Riduce le infiammazioni;
- Può essere assunto in qualità di antipiretico, abbassando la febbre;
- Agisce come analgesico;
- Impedisce la formazione di coaguli, grazie alla sua azione antiaggregante delle piastrine.
Il principio attivo del farmaco viene rilasciato gradualmente. Posologia ed eventuali variazioni della terapia a base di acido acetilsalicilico vanno sempre discusse e controllate con il proprio medico.
Cardioaspirina effetti collaterali
Gli effetti collaterali della cardioaspirina più frequenti sono:
- Sanguinamento;
- Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico;
- Asma;
- Ulcere;
- Problemi gastrici;
- Insufficienza renale.
Esistono, inoltre, rischi legati a un sovradosaggio del farmaco. Tra questi ricordiamo: febbre, alterazione nella coagulazione del sangue, insufficienza respiratoria, aritmie, sanguinamento a carico dell’apparato gastrointestinale.
Cardioaspirina controindicazioni
Notevoli sono i benefici e i campi di utilizzo della cardioaspirina, così come sono diversificate le interazioni, spesso pericolose, non solo con altri medicinali salvavita e non solo, ma persino con alcuni alimenti, la cui assunzione sarebbe sconsigliata in prossimità dell’assunzione della compressa.
Variazioni all’effetto della cardioaspirina
Alcuni farmaci possono alterare le proprietà della cardioaspirina:
- Antinfiammatori;
- Farmaci contro l’ipertensione;
- Antidolorifici;
- Farmaci antitumorali;
- Anticoagulanti.
Esistono anche medicinali il cui effetto può essere ridotto o alterato, se assunti assieme al noto FANS. tra questi, ricordiamo:
- Diuretici;
- Anticoagulanti;
- Corticosteroidi;
- Medicinali ipoglicemizzanti.
Non dimentichiamo, infine, che alcuni alimenti interagiscono negativamente con medicinali anticoagulanti come l’aspirinetta, appunto. Cavolfiori, broccoli, cime di rapa, asparagi, spinaci, verze, prezzemolo, sedano sono solo alcuni dei prodotti ricchi di vitamina K.
Tale vitamina può compromettere in maniera drastica l’effetto anticoagulante di cardioaspirina e simili, inibendo la proprietà di evitare pericolosi coaguli. E’ consigliabile non assumere tali alimenti in caso di terapia anticoagulante con acido acetilsalicilico.