Il missionario laico Biagio Conte, affetto da una malattia cronica da tempo, ha trascorso la sua vita impegnandosi per i più poveri e promuovendo il Vangelo. Nelle ultime settimane, la sua città natale gli ha reso omaggio e il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso il proprio cordoglio. Martedì le esequie si svolgeranno in Cattedrale, dove si prevede una grande partecipazione di persone che desiderano rendere omaggio al missionario.
Palermo, la sua città
Biagio Conte è morto stamattina in pace, con le litanie della congrega ‘Speranza e Carità’ a Palermo. La sua vita è stata un esempio di amore, dedicatosi ai più sfortunati. Aveva sacrificato i privilegi della sua ricca famiglia per vivere tra i poveri e offrire loro conforto. A soli 59 anni, la sua vita terrena si è conclusa nell’infermeria della Cittadella del povero e della speranza in Via Decollati. Si tratta di una delle zone più difficili di Palermo. Con lui c’erano i suoi compagni di viaggio più cari e i “fratelli ultimi“, persone a cui aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita, soffrendo di una grave forma di cancro.
La storia di Biagio Conte
Don Pino Vitrano, il sacerdote che ha sempre accompagnato fratel Biagio, ha celebrato una Messa in suo onore qualche giorno fa, ricordando che dopo il primo pellegrinaggio ad Assisi, sulla scia di San Francesco, il fratello si dedicò ai poveri di Palermo. Una sera, mentre si trovava a vagare per una stazione, vide alcune persone che dormivano per strada e subito si procurò un thermos, un Vangelo e delle coperte per andare a raggiungerle. Quando rientrò a casa i suoi genitori gli chiesero cosa fosse successo e lui rispose loro semplicemente:
“Ora so quello che il Signore vuole da me“
Da quel momento il fratello Biagio decise di fondare la congrega di via Archirafi. Qui è dove ha continuato a servire i poveri e i bisognosi per molti anni.
Negli anni Novanta è iniziato il percorso di Fratel Biagio, un prete dedicato ai più bisognosi. Grazie a lui sono stati creati la Missione Femminile e la Cittadella di via Decollati, un complesso che può ospitare fino a mille persone. La comunità è dotata di cucina e mensa, dove vengono distribuite circa 2.400 pasti al giorno. Inoltre, vengono forniti anche servizi medici, farmaceutici, docce e vestiti per chi ne ha bisogno. La pagina Facebook della comunità testimonia l’impegno di Biagio nell’aiutare i meno fortunati.
Malattia e morte di Fratel Biagio
La notizia della morte di Fratel Biagio, uomo noto per la sua povertà, fede e carità, ha sollevato grande commozione da parte di molti. Il presidente Mattarella, il presidente della Regione Sicilia Schifani, il sindaco di Palermo Lagalla e monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo del capoluogo siciliano, hanno espresso le loro condoglianze. Monsignor Lorefice, che aveva visitato fratel Biagio nei giorni precedenti, ha invitato tutti a prendere esempio dalla sua vita “fulgida“, una vita che ha rappresentato la fede in Dio alimentata dal Vangelo, la speranza in tempi bui e la carità incondizionata verso i meno fortunati. Egli è stato un simbolo di trasformazione della società a partire dai più bisognosi.